C'era una volta in Paolo Sarpi

C’era una volta in Paolo Sarpi – Milano

Non tutti i protagonisti di C’era una volta in Paolo Sarpi sono persone.
Il quarto personaggio importante che ho voluto presentare, dopo Arthie, Brenno ed Eni, infatti non è né un mago, o un lupo mannaro, ma bensì la mia città: Milano.

C’era una volta una città

C’era una volta è un romanzo urban fantasy. Sebbene alcune scene siano ambientate fuori città, resta comunque nell’ambito dell’urban. Non tanto perché l’azione principale si svolge tra le strade trafficate, ma perché la trama non potrebbe svolgersi altrove.
Per la storia di C’era una volta Milano è fondamentale, perché attrae le scelte dei personaggi per alcune sue caratteristiche strutturali.

Milano oggi

Milano è la mia città, dove vivo, studio e lavoro. Faccio avanti e indietro dalla periferia al centro, ci si ritrovava sui navigli, si taglia per il castello, andiamo a piedi che la metro è ferma, la manifestazione in Cairoli e in Porta Venezia, dicembre in piazza Fontana, gli Oh Bej Oh Bej, i pan dei morti, turisti milanesi e pendolari, l’agosto così vuoto che sembra pronto per un film di zombie.

Quindi è proprio il posto giusto in cui ambientare cose fantastiche!

Drago Visconteo “Long”.

Le spire del drago

Milano ha una continuità abitativa di almeno 25 secoli. E solo se contiamo gli insediamenti pienamente celtici. Non consideriamo le possibilità in cui nella stessa area, ci potessero essere situazioni abitative di varia natura per impossibilità di recuperare dati.

Milano è sempre stata frequentatissima, strategica, sacrale, importante, enorme in ogni canone di ogni epoca. Fondata secondo la tradizione da celti d’oltralpe, ha visto passare Annibale, gli imperatori romani, Attila, i longobardi, i franchi, rasa al suolo da Barbarossa, signoria, ducato, granducato, poi spagnoli, francesi, austrungarici e infine “Italia”.

Ogni popolo ha lasciato qualcosa, strati e strati che si mischiano di credenze, edilizia, potere e presenze.

Draghi, spettri e cinghiali

Milano è una città di spettri e stregoneria, costellata di rovine romane e altomedievali che sono riuscite a sopravvivere non tanto all’età moderna, ma al tardo Ottocento con la sua dinamite e ai piani di “modernità”. È circondata da cascine, che in questo ultimo periodo stanno tornando nel discorso degli spazi pubblici e che ai tempi in cui sono state edificate erano in aperta campagna. È la città del drago blu visconteo, e del cinghiale, la scrofa semilanuta seguita da Belloveso. Ha preso come nomi Medhelan, Mediolanum, Midland, Milano. Il borgo dei maghi dove vive Arthie prende il nome di Rix Belvaso: Rix, protoceltico per re, e Belvaso, da Belloveso.

A Milano potete incontrare esseri fatati nel naviglio, i coboldi negli ingranaggi, i vampiri vicino al Castello, gli spettri di corso Monforte e nel parco Sempione, i maghi che si confondono nella folla, i mannari nelle lunghe arterie cittadine che vanno verso quello che una volta era campagna e ora è un nastro continuo di abitati.

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